Per la festa dell’Immacolata noi non ci prendiamo semplicemente l’ennesima sosta mariana nell’anno liturgico, ma ci fermiamo a contemplare il mistero grande della libertà che questa donna ha dinanzi al male. Su di lei le logiche del maligno non attecchiscono in nessun modo.
Il demonio non trova in questa donna nessun punto d’appoggio. Di riflesso guardo la mia vita e la vedo piena di punti di appoggio su cui il male può fare leva. Innanzitutto le mie fragilità non accolte. Poi le ferite e le sofferenze che ho ricevuto e non ho mai veramente perdonato.
Poi l’orgoglio, l’egoismo, e il desiderio del mio io di prevalere sempre su tutto e su tutti. Chi mi salverà da tutto questo? Può forse un cieco guidare un altro cieco? dice il Vangelo. Ma ecco che il nostro Redentore, Gesù, Colui che mi salva da tutto ciò che imprigiona la mia libertà, usa come strumento privilegiato Maria.
E perché Ella possa essere utile alla mia esistenza Le fa dono di essere inviolata e inviolabile dal male. Le mani immacolate di Maria, sono le mani immacolate della Chiesa tutta le volte che essa dona l’eucarestia e la misericordia. Le parole di Maria sono le parole della Chiesa tutte le volte che essa come Lei ripete, indicando Gesù,
“fate quello che vi dirà”.
I piedi di Maria sono i piedi della Chiesa tutte le volte che essa si fa missionaria così come Lei si mise in cammino verso casa di Elisabetta. La fede di Maria è la fede della Chiesa tutte le volte che essa con Lei ripete:
“eccomi, sia fatta la tua volontà”.
(Commento a cura di Don Luigi Maria Epicoco)