DIOCESI DI TURSI – LAGONEGRO (PZ)

Domenica 22 Gennaio – Commento al Vangelo

GENTE DELLA STRADA 

Il Battista è appena stato arrestato.

Un fatto che, anziché rendere prudente Gesù, lo fa uscire allo scoperto, per dare il cambio a Giovanni. Lascia così famiglia, casa, lavoro, Nazaret per Cafarnao. Non porta niente con sé, solo un annuncio che riparte da là dove Giovanni si era fermato: convertitevi, il regno è vicino.

Convertitevi. Non è un «pentitevi», è l’invito a rovesciare la vita: cambiate logica, spostatevi, non vedete dove vi porta questa strada?

Venite dove il cielo è più blu, il sole più caldo, le persone più sane, la vita più vera! Cambiate visione delle cose, cambiate direzione, la strada che vi hanno fatto imboccare porta tristezza e buio.

La conversione non è la causa ma l’effetto della mia «notte toccata dall’allegria della luce» (Maria Zambrano).

Immaginavo la conversione come il luogo dove trovare Dio a ricompensa del mio impegno.

Ma che buona notizia sarebbe un Dio che dà secondo le prestazioni?

Il movimento è esattamente l’inverso: è lui che mi raggiunge, è lui che mi abita. Gratuitamente.

Prima che io faccia qualsiasi cosa. Allora io cambio vita, e il modo di intendere le cose.

Gesù cammina lungo il mare di Galilea e guarda. Vede solo due coppie di fratelli, due barche, un lavoro?

No, vede molto di più: in Simone bar Jona vede Kefa’, Pietro, la roccia; in Giovanni colui che ci folgorerà definendo Dio “amore”; Giacomo sarà il «figlio del tuono», abitato dalle sue vibrazioni e la sua potenza.

Un giorno nell’adultera risveglierà la sposa, amante e fedele; e nel pauroso Nicodemo l’impavido che reclamerà da Pilato il corpo del giustiziato.

Lo sguardo di Gesù è profezia. Mi guarda, e vede in me un tesoro sepolto, nel mio inverno vede grano che matura e strade nel sole. Nei suoi occhi vedo per me la luce di orizzonti più grandi, una melodia che non udivo, fame di nascere. E mi dice: seguimi!

I quattro pescatori scoprono d’avere dentro non le rotte del lago o la strada di casa, ma la mappa del cielo, del mondo, del cuore dell’uomo.

E’ la conversione.

E seguono Gesù senza sapere dove, e neppure se lo chiedono: hanno scoperto le strade del mondo nel cuore di Dio, e tanto basta.

Gesù camminava per la Galilea, passava libero e regale fra le cose, e guariva la vita. Mostrando che “la nostra tristezza infinita si cura soltanto con un infinito amore” (Evangelii gaudium).

Allora ti seguirò, Gesù, perché ti lasci dietro nient’altro che luce. Come i tuoi quattro amici, lascio le barche e le piccole reti per qualcosa di più grande.

Mi prenderò cura di chi cerca e soffre ed è solo; e poi più di ogni cosa custodirò il mio cuore, anche le sue parti fragili e malate, perché “da esso scaturisce la vita” (Pro 4,23).

(Commento a cura di Padre Ermes Maria Ronchi)