DIOCESI DI TURSI – LAGONEGRO (PZ)

Domenica 27 Luglio 2025 – Commento al Vangelo

Il modo unico in cui Gesù prega

Il modo in cui Gesù prega è profondamente diverso da qualsiasi altra forma di preghiera conosciuta. Il suo stile è unico, incisivo, capace di attrarre e provocare. Non si limita a ripetere formule o a seguire schemi prestabiliti: la sua preghiera è un autentico dialogo con il Padre, un incontro che trascende ogni formalismo e rivela una profondità di relazione che lascia senza parole.

Una preghiera vissuta, non solo recitata

Gesù non prega come gli altri, e questa differenza non passa inosservata! La sua preghiera è vissuta, è esperienza che incarna ciò che insegna. È significativo notare come i discepoli, colpiti dalla bellezza e dalla potenza di questo suo modo di pregare, sentano nascere in loro il desiderio di apprendere da lui l’arte della preghiera.

L’insegnamento che nasce dall’esperienza

Gesù, come ogni vero maestro, non si limita a dare lezioni teoriche, ma prima vive l’esperienza. L’insegnamento scaturisce dall’esperienza stessa: l’azione precede la teoria. In questo caso, l’insegnamento sulla preghiera non nasce da un trattato o da una lezione formale, ma dal modo in cui Gesù stesso si rivolge al Padre. La sua vita è la prima lezione di preghiera.

Il Padre Nostro: un modello semplice e profondo

Quando i discepoli gli chiedono di insegnar loro a pregare, Gesù non si sottrae. Con grande generosità, offre loro un modello semplice ma profondo, che in poche parole racchiude l’essenza stessa della preghiera. Non si tratta solo di una sequenza di richieste, ma di un invito a riconoscere Dio come Padre, a vivere in modo tale da dare gloria al suo nome, ad accogliere la sua signoria e a cercare non solo il pane materiale ma soprattutto quello spirituale.

La preghiera come atteggiamento di vita

Ma la preghiera, secondo Gesù, non è solo questione di parole, ma anche questione di atteggiamenti. Egli sottolinea l’importanza dell’insistenza, della perseveranza nella preghiera. Pregare senza stancarsi, continuare a cercare il volto del Padre con fiducia e con cuore aperto.

La forza trasformatrice della preghiera

Il risultato della preghiera, fatta con fede, è un dono straordinario: il dono dello Spirito Santo. La preghiera, se fatta con cuore sincero e con fede, ci rende partecipi della vita divina, ci permette di entrare sempre più profondamente in comunione con il Padre e ci trasforma.

San Francesco: l’uomo fatto preghiera

In questo cammino di preghiera, possiamo anche pensare a San Francesco d’Assisi, il cui modo di vivere la preghiera è un altro straordinario esempio. I biografi raccontano che Francesco non era semplicemente un uomo che pregava, ma “l’uomo fatto preghiera”.

La preghiera che trasforma ogni momento

Gesù e Francesco ci mostrano che la preghiera non è una pratica separata dalla nostra vita quotidiana, ma una via di trasformazione che deve permeare ogni nostro atto, rendendo ogni momento un’opportunità per entrare in comunione con Dio.

(Commento a cura di Don Luciano La banca)