DIOCESI DI TURSI – LAGONEGRO (PZ)

Novena di Natale – 16 Dicembre 2025

Grande sarà il suo potere e la pace non avrà fine

P. Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. T. Amen.

P. Il Signore Dio viene presto. T. Emmanuele è il suo nome.

P. Eccolo, viene con potenza. T. Emmanuele è il suo nome.

P. Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo. T. Il Signore Dio viene presto, Emmanuele è il suo nome.

Dal libro del profeta Isaia (Is 7,10-14)

Il Signore parlò ancora ad Acaz: “Chiedi per te un segno dal Signore, tuo Dio, dal profondo degli inferi oppure dall’alto”. Ma Acaz rispose: “Non lo chiederò, non voglio tentare il Signore”. Allora Isaia disse: “Ascoltate, casa di Davide! Non vi basta stancare gli uomini, perché ora vogliate stan-care anche il mio Dio? Pertanto il Signore stesso vi darà un segno. Ecco: la vergine concepirà e partorirà un figlio, che chiamerà Emmanuele.

Meditazione

Gesù, il Figlio di Dio, che viene al mondo nella più squallida, povera, desolata dimora. Il Figlio di Dio, il Re del cielo e della terra, il padrone assoluto dell’universo, si fa simile a noi, nostro fratello nella vita terrena, e sceglie le forme più eloquenti per abbassarsi, ponendosi all’infimo livello, all’ultimo posto. Ora, mentre si svolge questo ineffabile atto di benignite misericordia, i cieli nella notte silenziosa e stellata si aprono e l’empireo risuona dei canti della moltitudine di cori angelici: «Gloria a Dio nel più alto dei cieli; e pace in terra agli uomini di buona volontà!».Meditando con un po’ di intelletto su tale prodigio, soprattutto guardandolo con un po’ di fede, si comprende come veramente ci troviamo di fronte all’avvenimento più insigne di tutta la storia. Poteva forse accadere una cosa di questa più grande? Si tratta di Dio fattosi Uomo, del Re dell’universo, del Creatore degli astri, dei mondi, degli spazi e di questa nostra terra con quanto in essa vive e si trova, il quale assume l’umana natura per vivere, soffrire e morire come uno di noi. Chi non possiede la fede potrebbe quasi vacillare nell’ammettere così alto mistero; ma noi, credenti e cristiani, accettiamo ogni verità, ogni particolare, con indicibile commozione. Inesprimibile congiungimento tra la Divinità e l’umanità! Dio diventa dunque, nostro fratello, nostro simile; a Lui possiamo rivolgerci con familiarità, avvicinandolo, seguendolo, parlandogli: proprio come fecero i pastori in veglia nei dintorni di Betlemme, appena ricevuto l’annunzio angelico. Andarono subito, premurosi, alla Grotta per salutare il neonato Salvatore del mondo. (San Paolo VI, Omelia per il Natale 1963. Messa dell’aurora – Borgata romana di Pietralata)

Contemplazione

R/. Gloria a te, Signore, gloria a te

Dio nostro, il tuo regno è vicino:gli occhi dei ciechi si aprono,ogni sguardo riconosce la tua venuta. R/.

Dio nostro, il tuo regno è vicino:il deserto esulta e fiorisce,ogni creatura contempla la tua gloria. R/.

Padre Nostro

P. Signore uno e santo, che hai concesso alla Vergine Maria di accogliere e portare in sé il Verbo fatto carne, accorda a noi di custodire sempre nel nostro cuore la parola, attendendo con perseveranza la manifestazione gloriosa di Gesù Cristo, tuo Figlio, nostro Signore, che vive e regna ora e nei secoli dei secoli. Amen.