RENDERE RAGIONE DELLA SPERANZA CHE È IN NOI – VI giorno
Segno della Croce Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.
Invocazione Astro che sorgi,splendore della luce eterna, sole di giustizia: vieni, illumina chi giace nelle tenebre e nell’ombra di morte.
Riflessione (Papa Francesco, Udienza generale, 05.04.2017)
L’Apostolo ci raccomanda di rendere ragione della speranza che è in noi (cf. v. 15): la nostra speranza non è un concetto,non è un sentimento, non è un telefonino, non è un mucchio di ricchezze! La nostra speranza è una Persona, è il Signore Gesù che riconosciamo vivo e presente in noi e nei nostri fratelli, perché Cristo è risorto. (…)
Di questa speranza non si deve tanto rendere ragione a livello teorico, a parole, ma soprattutto con la testimonianza della vita, e questo sia all’interno della comunità cristiana, sia al di fuori di essa. Se Cristo è vivo e abita in noi, nel nostro cuore, allora dobbiamo anche lasciare che si renda visibile, non nasconderlo, e che agisca in noi. Questo significa che il Signore Gesù deve diventare sempre di più il nostro modello: modello di vita e che noi dobbiamo imparare a comportarci come Lui si è comportato. Fare quello che faceva Gesù. (…)
Quando allora anche noi, nelle situazioni più piccole o più grandi della nostra vita, accettiamo di soffrire per il bene, è come se spargessimo attorno a noi semi di risurrezione, semi di vita e facessimo risplendere nell’oscurità la luce della Pasqua. È per questo che l’Apostolo ci esorta a rispondere sempre «augurando il bene» (v. 9): la benedizione non è una formalità, non è solo un segno di cortesia, ma è un dono grande che noi per primi abbiamo ricevuto e che abbiamo la possibilità di condividere con i fratelli. È l’annuncio dell’amore di Dio, un amore smisurato, che non si esaurisce, che non viene mai meno e che costituisce il vero fondamento della nostra speranza.
Cari amici, comprendiamo anche perché l’Apostolo Pietro ci chiama «beati», quando dovessimo soffrire per la giustizia (cf. v. 13). Non è solo per una ragione morale o ascetica, ma è perché ogni volta che noi prendiamo la parte degli ultimi e degli emarginati o che non rispondiamo al male col male, ma perdonando, senza vendetta, perdonando e benedicendo, ogni volta che facciamo questo noi risplendiamo come segni vivi e luminosi di speranza, diventando così strumento di consolazione e di pace, secondo il cuore di Dio. E così andiamo avanti con la dolcezza, la mitezza, l’essere amabili e facendo del bene anche a quelli che non ci vogliono bene, o ci fanno del male. Avanti!
Oggi preghiamo il Signore….
- perché cessi ogni guerra
- perché preservi nella comunione e nella pace la nostra comunità parrocchiale e il nostro paese con tutti coloro che vi abitano e vi lavorano.
- Ognuno può aggiungere una o più intenzioni di preghiera.
Concludiamo con la preghiera del Signore: Padre Nostro
Un pensiero al giorno Possano le tue scelte riflettere le tue speranze, non le tue paure. (Nelson Mandela)